30 anni di AMIS nel  giusto equilibrio tra impresa e ambiente.

Li abbiamo festeggiati insieme Venerdì 10 giugno 2022 presso Villa Carlo Boccolini

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Amis Rifiuti - Foto Anniversario 30 anni a Villa Boccolini di Sirolo

30 ANNI DI AMIS NEL GIUSTO EQUILIBRIO FRA IMPRESA E AMBIENTE

L’ASSOCIAZIONE FESTEGGIA IL TRAGUARDO CON UN OCCHIO AL FUTURO:“L’EXPORT DEI RIFIUTI COSTA 1 MLD L’ANNO ALLE IMPRESE. ABBIAMO BISOGNO DI PIU’ IMPIANTI E TERMOVALORIZZATORI”

Quadro normativo poco chiaro, tempi lunghi dei procedimenti, semplificazioni scarsamente utilizzate. Siamo un’infrastruttura fondamentale per le imprese e le amministrazioni locali, dobbiamo continuare a crescere per avere più forza e contribuire a trasformare i rifiuti da problema a risorsa per il Paese”.

Sono alcuni passaggi dell’intervento di Samuela Scuppa, imprenditrice a capo di Amis, l’associazione che raduna le maggiori imprese di gestione rifiuti del Centro Italia, in occasione dell’evento di celebrazione dei 30 anni dalla sua fondazione.

All’Amis – ha sottolineato la neo Presidente – aderiscono aziende private e pubbliche di tutta la filiera dei rifiuti: dalla prevenzione allo smaltimento, passando per il recupero energetico, oggi la priorità delle priorità. Abbiamo bisogno di termovalorizzatori, lo chiediamo da anni, purtroppo siamo solo riusciti a trasportare i nostri rifiuti all’estero, con elevati costi per tutto il sistema industriale. Basti pensare, come ricorda Assoambiente, che 4 milioni di tonnellate esportate costano all’economia italiana 1 miliardo di euro all’anno. E’ tempo di voltare pagina”.

All’evento, nella cornice di Villa Boccolini a Sirolo, sono intervenuti i past President di Amis, a partire dall’Ing Alfredo Mancini: “Siamo ancora considerati operatori del malaffare – ha esordito il fondatore – mentre, al contrario, lavoriamo per proteggere il futuro e garantire sviluppo economico. Dal 1992 abbiamo aperto tavoli tecnici, coinvolto istituzioni e rappresentanti politici, contribuito ad innovare l’intero settore dei rifiuti, offrendo un servizio essenziale alla comunità. Ma molto ancora c’è da fare, soprattutto a livello di rapporti con l’opinione pubblica”.

Mauro Ragaini ha sottolineato le difficoltà di confrontarsi, non solo con una legislazione complessa, ma anche con l’interpretazione delle norme: “La burocrazia – ha detto – è un ostacolo per le imprese e l’interesse generale. Si parla solo esclusivamente dei problemi ambientali, mai dei problemi che hanno le aziende come le nostre che operano per risolverli. Non possiamo continuare a smaltire i nostri rifiuti a migliaia di chilometri. Nelle Marche l’unica discarica per i rifiuti industriali è stata chiusa in poche ore, costringendo gli imprenditori a smaltirli fuori dall’Italia, subendo un aggravio di costi enorme. E’ ora di dire ‘no alla politica del no’”.

Enrico Iesari: “Siamo ad un punto critico – ha denunciato – con 4 aggiornamenti di prezzi in meno di sei mesi. Una situazione esplosiva. Fino a dieci anni fa la rotta dei rifiuti era diretta verso il sud Italia, ora si è invertita, sia per i rifiuti pericolosi che per quelli non pericolosi. Ricordo che all’estero il costo dello smaltimento è pari alla metà del nostro, in Italia le imprese produttrici subiscono le conseguenze sia della carenza di impianti sia delle maggiori spese di trasporto a causa delle lunghe tratte da percorrere per raggiungere i siti esteri, un dato che incide fortemente sulla competitività dell’intero Sistema-Italia”.

Ogni traguardo è un nuovo inizio”, la lettura ottimistica della segretaria Marina Leombruni, da sempre alla guida operativa di Amis: “Dal 1992 – ha ricordato – l’Associazione di strada ne ha fatta, non soltanto allargando la base associativa, ma riuscendo a creare una forte sinergia tra le imprese, cementata dall’assidua partecipazione all’attività di confronto istituzionale a tutti i livelli, oltre che dall’assistenza attraverso l’offerta di servizi informativi e di consulenza”.

Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato Assoambiente Roma, Confindustria Marche e Macerata, è emersa con forza la necessità di comunicare all’opinione pubblica il ruolo centrale, per l’economia e per la tutela ambientale, delle aziende dello smaltimento e recupero, ricordando che il settore costituisce una infrastruttura strategica per l’industria manifatturiera, il turismo e il benessere dei cittadini, che hanno bisogno di un sistema di gestione rifiuti efficiente e sostenibile. Ha concluso Marina Leombruni: “Tutto ciò contrasta con la mancanza di impianti, soprattutto nel centro sud, in grado di trattare e recuperare i rifiuti prodotti dalle industrie che, di conseguenza, devono essere esportati all’estero, aggiungendo costi e togliendo risorse e occupazione laddove gli stessi rifiuti vengono prodotti.

Comunicato Stampa 30esimo AMIS